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Rasi al suolo i prati di Milano, la LAC protesta
Giardinieri in azione a Milano, viale Famagosta, 5 agosto 2011

 Prati distrutti, potature fuori stagione, alberi e siepi massacrati a Milano. A denunciarlo è Guido de Filippo, consigliere nazionale della LAC-Lega anticaccia, che sottolinea quanto sarebbe semplice, seguendo alcuni criteri rigorosi ma elementari, tutelare una quantità di specie che cerca ormai più frequentemente rifugio in città che non nella circostante Pianura Padana, landa di monocolture e diserbanti. Così gheppi, rondoni e tanti altri uccelli si riproducono in mezzo alle fronde e negli anfratti dei palazzi del capoluogo lombardo. Se non fosse che ditte cui vengono appaltate le opere di giardinaggio intervengono massicciamente in ogni stagione sugli alberi e anche sui prati, depauperando il territorio pure dai fiori e dagli insetti e sterminando la catena della biodiversità.
 "Le nidificazioni a Milano sono concentrate fra maggio e luglio e in quel periodo gli alberi non andrebbero toccati, ma lo stesso regolamento comunale viene continuamente disatteso," spiega de Filippo. "Fra verde pubblico e giardini condominiali, poi, è incalcolabile il numero di nidi di capinere e merli distrutti col taglio delle siepi. Si abbattono inoltre alberi in enorme quantità, definendoli malati. Ma anche laddove una pianta presenta un problema, non significa affatto che sia pericolante, o da eliminare." Esistono cure, monitoraggi, ma non sembra che  su questo, come pure su una nuova cultura ambientale, il Comune di Milano intenda investire.
 "Quando i Navigli, periodicamente, vengono svuotati, sul fondo rimangono a morire pesci e altri animali acquatici sotto gli occhi sgomenti di tanti cittadini, eppure si continua a considerare e gestire questo prezioso e multiforme habitat come un mero canale di irrigazione."
 In questi giorni, mezzi pesanti si sono accaniti su diversi prati di Milano, radendoli al suolo.
 La LAC ha scritto all'assessore al Verde Maran inviandogli fotografie degli scempi e ricevendone in risposta l'osservazione che appare difficile evidenziare danni al prato, se non la temporanea traccia dei pneumatici, condizione di stress da compressione che si risolve in breve tempo, in funzione delle condizioni meterologiche (qualche ora o qualche giorno).
 
Alleghiamo lo scambio, le immagini parlano da sé.
 
  

 

 

Ecco come gli addetti comunali -sedicenti giardinieri- trattano il verde pubblico.
Salgono con i camion sui prati e ci posteggiano. Alleghiamo una foto.
Indizio significativo di come hanno cura delle piante e dell'erba! 
Che infatti distruggono con accanimento, in tutta la città. 
Prati, cespugli, alberi, invece che curati, accuditi, vengono massacrati da questi vandali.
Che tristezza. 
LAC - Via Solari 40
20144 Milano
tel. 0247711806
333 9206116
www.abolizionecaccia.it

Gentilissimi,
il dott. Baruffi mi ha inoltrato la Vostra segnalazione.
Desidero ringraziarVi per la cortese segnalazione, molto utile per individuare comportamenti non corretti che ancora alcuni operatori in servizio presso l'impresa del verde tengono nello svolgimento del loro operato.
Si tratta di azioni che, qualora individuate, il Servizio Manutenzione del Verde provvede a segnalare all'impresa quali attività non corrette e, nei casi di accertato danno procurato, si avvia procedura di formale contestazione e penalizzazione economica.
Desidero infatti evidenziare che le indicazioni che il Servizio di manutenzione fornisce all'impresa del verde è quella di posizionare i mezzi su aree pavimentate e non inerbite, laddove possibile, ed evidentemente gli scatti fotografici pervenuti mostrano una situazione anomala.
Premesso ciò, Vi segnalo che i danni permanenti che si procurano ai prati per la sosta di mezzi sul verde si evidenziano per lo più in concomitanza di giorni di pioggia consecutiva, giorni in cui il terreno possiede differenti caratteristiche in ''plasticità'' e/o in casi di prolungata sosta, condizione quest'ultima che non accade. 
Nel caso in esame tuttavia appare difficile evidenziare danni al prato, se non la temporanea traccia dei pneumatici, condizione di stress da compressione che si risolve in breve tempo, in funzione delle condizioni meterologiche (qualche ora o qualche giorno).
Nel ringraziarVi nuovamente per la collaborazione, Vi informo che il Servizio provvederà immediatamente ad inoltrare una nota di redarguimento all'impresa del verde.
Cordiali Saluti.
Pierfrancesco Maran
Assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo Urbano e Verde

 

 

Data: 11/08/2011
Autore: ILRESPIRO.EU
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