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A caccia col termometro: cosa succede regione per regione. Incontro con Annamaria Procacci
Annamaria Procacci

 Se Annamaria Procacci non fosse stata inventata, forse in Italia si praticherebbe ancora il tiro al piccione. Quando viene invitata a rievocare quella lontana e vittoriosa battaglia fa una smorfia di disgusto; le torna in mente una donna incinta che non sembrava mai sazia di abbattere gli uccelli lanciati fuori dalle gabbie. Tre volte deputato e una senatore con i Verdi, oggi consigliere nazionale dell'ENPA-Ente nazionale protezione animali e presidente a Roma del Comitato per il Verde Urbano, è difficile immaginare un più vasto, vario e autorevole patrimonio di esperienze in termini ambientalisti e animalisti, dai cani agli alberi fino agli ogm, dalla lotta alla legislazione. Eppure, se c'è un avversario che si ripresenta ogni volta più incartapecorito ma pure determinato a rappresaglie senza regole, questo veste la mimetica e imbraccia il fucile.
 
"Sul fronte animali selvatici non si va in vacanza," conferma Annamaria. Adesso nascono i calendari venatori. In realtà la legge 157/92 richiede che ogni regione presenti il proprio entro il 15 giugno ma tutte, regolarmente, sforano.
 
"Da un anno l'Italia è più allineata alla Direttiva Uccelli europea, la 147 nata nel 1979 e riveduta nel 2009, dedicata alla conservazione degli uccelli selvatici." dice la Procacci. Al riguardo ci siamo quasi del tutto messi in regola dopo aver subito una condanna molto severa dall'UE a causa delle numerose e gravi infrazioni commesse. "Siamo una sorta di sorvegliato speciale e da principio l'adeguamento con l'Europa ha fatto disperare le regioni. Ad esse l'anno scorso l'Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha consegnato un'eccellente guida contenente i criteri minimi di salvaguardia della fauna, migrazione e riproduzione."
 
In varie regioni che la stagione passata hanno disatteso le nuove regole, le associazioni ambientaliste e animaliste hanno presentato ricorsi al Tar impugnando i calendari venatori. La normativa si basa su principi molto chiari: "Alla base, c'è la conservazione. Ogni paese membro dell'UE ha il dovere di garantirne un livello soddisfacente per ciascuna specie, sulla base di esigenze biologiche, turistiche, culturali. Inoltre, l'esercizio venatorio è vietato durante il ritorno al luogo di nidificazione (la migrazione pre-nuziale), il periodo di nidificazione, le fasi di riproduzione e il periodo di dipendenza dei piccoli dai genitori," spiega Annamaria. Così ogni regione deve rivedere il proprio calendario, talvolta posticipando l'apertura e anticipando la chiusura della caccia, a seconda delle specie.
 
Un terremoto che, nei mesi scorsi, ha condotto a un Tavolo tecnico presso la Commissione Agricoltura delle regioni fra i portatori d'interesse: associazioni ambientaliste e animaliste, associazioni venatorie, Ispra, agricoltori.
 
"E' stato un lavoro difficile e doloroso per tutti, nel tentativo di trovare un'intesa che conducesse al recepimento delle regole europee. Si è raggiunto un accordo che gran parte del mondo venatorio ha prima sottoscritto e poi sconfessato. In ogni caso, qualche risultato è stato ottenuto e oggi potremmo dividere le regioni in tre gruppi. Nel primo vanno quelle che hanno compiuto passi avanti apprezzabili, benché ancora non congrui ai parametri UE. Fra queste la Puglia, che ha presieduto i lavori procedendo all'applicazione diretta del documento scaturito dal tavolo, nonché il Molise e la Calabria che hanno realizzato calendari abbastanza corretti. Menzionerei pure il Piemonte, se non fosse che poi sono precipitati a compensare con un'orribile legge per cacciare nei parchi."
 
Nel secondo gruppo la Procacci menziona Campania, Veneto e Sardegna: "Quest'ultima, ha un calendario molto vecchio. Tutte hanno la testa rivolta al passato e cercano un equilibrio impraticabile fra piccoli miglioramenti e il mantenimento di abitudini tremende."
 
Infine, assente ancora qualche calendario (Friuli, Val d'Aosta, Trentino, Sicilia), ecco la lista nera. Umbria, Liguria, Toscana, Lazio, Marche: "Alcune di queste regioni hanno anche fatto il calendario venatorio in modo incostituzionale: per legge anziché con un atto amministrativo. Così per le associazioni diventa impossibile impugnarlo e deve intervenire direttamente il Governo. Cosa che peraltro talvolta accade."
 C'è chi
, per poter sparare a oltranza, congegna assurdità. Le Marche si sono inventate la caccia col termometro e con l'altimetro: "La 157/92 vieta la caccia nei terreni innevati e in parte. Per perseguitare la beccaccia si è pensata una regola particolare e inapplicabile per cui dal 1 al 22 gennaio - è cacciabile ma (cito) con eventuale sospensione del prelievo al verificarsi delle seguenti condizioni: - mantenimento delle temperature medie al di sotto dello zero per oltre 4 giorni consecutivi; presenza continuativa di neve al di sopra dei 300 metri s.l.m. per più di 3 giorni; presenza uniforme di terreni innevati sul livello del mare oltre le 48 ore."
 
Vergogna anche per la Toscana, che ha addirittura fatto ricorso contro il parere espresso dall'Ispra che vietava la caccia al fringuello. E dire che da valutazione UE l'Italia conta ben 18 specie di uccelli nelle categorie spec2 e spec3. Stato di conservazione sfavorevole per entrambe; le prime, con nucleo fondamentale in Europa (fra queste coturnice, pernice rossa, moretta, pavoncella), le seconde con nucleo fondamentale di popolazione globale fuori dal Continente (fagiano di monte, codone, beccaccia, quaglia, allodola, tortora).
 
E ora, cosa faranno le associazioni?
 
"In primo luogo, decideremo come colpire le regioni che continuano a ignorare la normativa europea. Di recente abbiamo scritto a Bersani, per segnalare l'atteggiamento negativo di tante regioni governate dal suo partito. La sua risposta è stata interessante. Diceva: 'La nostra azione dev'essere ispirata a scienza e legalità, fauna e ambiente sono beni comuni'." E anche rari, ormai: "Combattente, coturnice, pernice bianca, beccaccia, sono prossimi a fare la fine del dodo," sospira Annamaria. Ma, soprattutto grazie a lei, confidiamo che si estinguano prima i cacciatori.

 

Data: 12/08/2011
Autore: ILRESPIRO.EU
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