Giovedì scorso di prima mattina, in seguito alla segnalazione di alcuni nostri sostenitori di Costanza, la vice presidente di STD Paola Lazzarini e il direttore Laurentiu Vasilescu si sono recati con un video operatore al canile "Bio baza" di Costanza. Ad accoglierli c'erano le urla strazianti di quaranta cani randagi che venivano uccisi uno dopo l'altro con la solita iniezione intra-toracica dopo essere stati immobilizzati con una tenaglia intorno al collo. Dopo aver filmato queste atrocità, Paola e Laurentiu hanno chiamato la polizia di Costanza, che già conduce le indagini sul canile dopo la nostra denuncia lo scorso mese di luglio. I gestori del canile non hanno lasciato entrare i poliziotti, i quali hanno atteso oltre un'ora il permesso dal magistrato per effettuare la perquisizione. Un'ora durante la quale il medico che effettuava le soppressioni si è dileguato, mentre gli operai hanno provveduto a far sparire sostanze e prove scomode. Mentre i redattori delle maggiori testate tv accorrevano sul posto, vari ufficiali della polizia entravano nella struttura insieme ad un medico dell'ASL romena. STD (che non è potuta entrare) ha chiesto che sui cadaveri dei cani (che i gestori del canile dichiaravano "malati") venissero effettuati dei prelievi in grado di dimostrare l'effettivo stato di salute degli animali.
STD ha consegnato alla polizia e ai media romeni le immagini filmate giovedì mattina, che potete vedere sia sul nostro canale You Tube, sia sui siti di alcune testate romene (Libertatea, Adevarul, ReporterNTV, Antena1) le quali hanno dato grande risalto a questa vicenda. (Visione assolutamente sconsigliata a persone sensibili).

Ci auguriamo che questi drammatici fatti indeboliscano ulteriormente la posizione dei gestori del canile, la titolare della società Alfmob srl (Cezara Manastiranu) e di coloro che vi lavorano.
L'amministratore della Alfmob, interpellato dalla stampa sulle attività del suo canile, ha spiegato di agire nella legalità e di trovarsi di fronte ad una vendetta da parte di STD, a suo "danneggiata" nel proprio business a Cernavoda. Peccato che la nostra associazione non riceva da anni alcun contributo da parte dell'amministrazione comunale di Cernavoda e basi tutte le sue attività sulle donazioni dei propri sostenitori. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.