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EmergenzaDisastro alla centrale di Fukushima, l'Europa frena sul nucleare, solo la Prestigiacomo conferma le folli intenzioni italiane
Disastro alla centrale di Fukushima, l'Europa frena sul nucleare, solo la Prestigiacomo conferma le folli intenzioni italiane

 La centrale di Fukushima è prossima a un disastro senza precedenti, la Germania chiude subito le sue tre centrali più vecchie e la Svizzera congela ogni progetto nucleare: solo la Prestigiacomo continua a ripetere come un disco rotto che l'Italia continuerà a seguire il suo delirante programma.
  Si può essere più servi cretini?
  Vi allego gli ultimi aggiornamenti di Rainews 24, tutt'altro che allegri.


 Lotta contro il tempo a tre giorni dal terremoto per evitare una nuova Chernobyl. Il Giappone chiama gli Stati Uniti per raffreddare i reattori delle centrali danneggiate. Choc anche in Europa: la Merkel frena sul nucleare, stop ai due impianti piu' vecchi. Dubbi anche in Italia, ma Prestigiacomo: 'No allarmismi'. Nuova forte scossa, timori per arrivo della pioggia. Bilancio vittime verso 10mila. Rintracciati tutti gli italiani, stanno bene. Crolla Borsa Tokyo, -6,18%, Boj immette 12mila miliardi di yen. 
 Sale l'emergenza nella centrale di Fukushima 1. Nei tre reattori attivi al momento del terremoto si sta tentando l'impossibile per raffreddare il nocciolo ed evitare il surriscaldamento che porta inevitabilmente alla fusione del combustibile. Un processo questo che sembrerebbe gia' avviato, almeno secondo alcune informazioni che provengono dal Giappone che pero' non hanno finora trovato conferma ufficiale. 
 E' un'emergenza nell'emergenza, in un Paese devastato dal terremoto e dallo tsunami. La situazione e' grave, al punto che una situazione analoga all'incidente avvenuto nel 1979 nella centrale americana di Three Mile Island non e' piu' il peggiore degli scenari.    In una situazione nella quale i dati sono scarsi e frammentati non e' facile fare stime e previsioni, ma in molti sono convinti che si possa rischiare qualcosa di peggiore. 
 Non si arrivera' comunque ad una nuova Cernobyl. Lo ha detto, per esempio, l'Authority francese per la Sicurezza nucleare, per la quale l'incidente di Fukushima non raggiunge il livello di gravita' di Cernobyl (il livello 7 della scala internazionale degli incidenti nucleari), ma potra' rivelarsi superiore a quello di Three Mile Island (classificato al livello 5). Riuscire a scongiurare il pericolo e' una corsa a ostacoli, resa ancora piu' difficile dalle esplosioni e dai crolli che arrivano improvvisi. 
 Cosi' complicata che oggi il Giappone ha chiesto aiuto agli Stati Uniti con una consulenza tecnica. Questa mattina nel reattore 3 di Fukushima, che sembrava aver raggiunto ormai una condizione stabile, un'esplosione ha fatto crollare la parte alta dell'edificio nel quale si trova il reattore, lasciando comunque intatto il "guscio" che racchiude il reattore. Si e' ripetuto quello che era accaduto nel reattore numero 1 della stessa centrale: lo scarico del vapore e dei gas di contenimento ha reso instabile l'idrogeno e questo ha causato l'esplosione. 
 C'e' stata un'altra nube di vapore con radionuclidi immessa nell'atmosfera e il livello dell'acqua si e' abbassato drasticamente, lasciando scoperte le barre di combustibile. Una situazione, questa, nella quale e' impossibile riuscire a raffreddare il nocciolo del reattore, mentre questo continua ad accumulare calore con un serio rischio di fusione del nocciolo. E' un copione che in questi giorni si e' ripetuto in tutti e tre i reattori di Fukushima attivi al momento del terremoto. 
 In tutti e tre il sisma ha provocato lo spegnimento automatico e in seguito lo tsunami ha danneggiato i generatori che alimentano il sistema di raffreddamento di emergenza. In tutti e tre i reattori, quindi, la minaccia e' il surriscaldamento. In qualsiasi centrale nucleare a fissione, infatti, anche dopo lo spegnimento il processo di decadimento dei prodotti della fissione prosegue e con esso continua ad essere prodotto calore. 
 Questa reazione continua ad avvenire all'interno delle barre che contengono il combustibile: sono tubi di acciaio dal diametro di un centimetro e lunghi quattro metri, nelle quali il combustibile nucleare si trova in forma di pastiglie. Un accumulo eccessivo di calore puo' provocarne la rottura, in seguito la fusione del combustibile e, con essa, la liberazione nell'ambiente di isotopi radioattivi.

 

 

 

Data: 14/03/2011
Autore: Sabrina Meyer
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