Tornando ai nostri alberi di strada (gli ultimi...in fatto di considerazione e rispetto) vorrei qui scrivere due righe per elogiare e quindi fare un appello alle nostre amministrazioni affinchè riscoprano la bellezza, il portamento e la grande capacità di adattamentodi un albero abbastanza comune nelle campagne di buona parte del nostro Mediterraneo: sto parlando del Celtis Australis o Bagolaro volgarmente detto Spaccasassi. Faccio questo appello perché ad esempio a Roma,che ha un patrimonio di viali alberati considerevole, da decenni si preferisce piantare Robinie e Platani... Con tutti i problemi che ne conseguono ad esempio le malattie, l'incompatibilità tra i manti stradali e le radici, la scarsa adattabilità alle potature con conseguenze gravi sulla stabilità... Insomma una serie di problemi che appunto al servizio giardini conoscono bene! Tornando al nostro Bagolaro intanto diciamo che la sua fama di Spaccasassi è semplicemente legata al fatto che è una pianta che si adatta a crescere in terreni rocciosi e poveri e quindi il suo apparato radicale ha una stabilità e resistenza notevole! Erroneamente nelle campagne spesso si dice che le sue radici danneggiano i muri o le fondamenta delle abitazioni?
Quanto di più sbagliato... Io stesso in Sabina avevo in giardino lungo un vecchio muro un Bagolaro di svariate decine di anni,dal tronco enorme e con una chioma che raggiungeva la ragguardevole altezza di 25 metri,ebbene lungo il muro non vi era la minima fessurazione! Pochi metri più in là un fico aveva creato sullo stesso muro una spaccatura di 30 cm. Tra le foto che allego ci sono alcune che evidenziano come le radici (si vedono alberi che hanno minimo 70 anni...) non abbiano creato il minimo danno sia ai marciapiedi che al manto stradale! Le foto si riferiscono, credo, all'unico tratto di viale alberato con Bagolari a Roma e cioè via dello Scalo di S. Lorenzo,in un tratto molto trafficato tra Porta Maggiore e la direzione verso la Tangenziale!Ebbene dalle foto si possono vedere tutte le caratteristiche di questi bellissimi alberi... Nonostante le potature gli alberi hanno sviluppato una fronda equilibrata e ampia creando quasi un filare, nessuno degli alberi (circa 70 esemplari) presenta segni di malattie, e a proposito vorrei aggiungere che nessuno ha mai sentito parlare di Bagolari caduti o con rami spezzati!!! Quindi riassumendo... Alberi autoctoni, resistenti, radici non invasive, dalle fronde ampie e lussureggianti, longevi (in via Margutta, in un piccolo cortile privato,potete ammirare un Bagolaro secolare e che nonostante la venerabile età non ha danneggiato la pavimentazione...), sopportano bene le potature anche se secondo me non ne hanno necessità... Perché allora insistere con i Platani (più adatti nei parchi) con tutti i problemi che ne conseguono per i marciapiedi e il manto stradale, per non parlare delle malattie?