Air Max 1 Essential Dames Outlet Online Air Max 1 Essential Black Outlet Online Nike Air Max Aanbieding Heren Outlet Online Jordan Schoenen Dames Outlet Online Jordan Sneakers Dames Outlet Online
IL PAESAGGIO E' UNO STATO D'ANIMO - La bellezza dei vecchi tronchi e... il tasso del tasso del Tasso

  "Ciò che più ci rende preziose le cose definite vecchie" - dice James Hillman nel suo importante saggio La forza del carattere (Adelphi, Milano 1999) - " è il loro carattere senza morte e senza età. Il Ponte Vecchio, i vecchi giardini, le vecchie mura non richiamano l'idea di morte, anzi, al contrario, di semprevivo. I vecchi oggetti con i quali viviamo, forse che invecchiano, stanno per morire? La vecchia poltrona che è la preferita dal gatto; il vecchio bicchiere per il whisky serale che la tua mano prova gusto stringere...
  "Vecchio" è una delle fonti di piacere più profonde che l'essere umano conosca. La tragedia di disastri come inondazioni e incendi riguarda anche, in parte, l'irrimediabile perdita delle vecchie cose, così come una delle cause della depressione susseguente ai progetti di riqualificazione urbana è la perdita della vecchia casa in cambio di abitazioni nuove di zecca. I vecchi oggetti possiedono una vitalità che consola; la loro mancanza fa sembrare più faticoso vivere".
  Quanto vale allora per la nostra vita, per il nostro senso di sicurezza e di appartenenza, per la nostra serenità quel vecchio albero che ci aspetta  tutte le mattine quando usciamo in piazza? 
  Quanto pure quello con rami secchi sulla cima, quanto pure quello dal tronco cavo, che pensiamo morto?
  Intanto, le vecchie querce, i vecchi castagni nei quali vediamo grossi rami secchi nella parte alta della chioma non stanno morendo: stanno adattandosi a un mutamento delle loro condizioni, troppa pioggia o troppo poca, stress da lavori umani; ma possono continuare a vivere per secoli. E anche quelli col tronco cavo possono continuare a esistere per molti anni, perché la vita di un albero non risiede nel suo centro ma alla periferia, nello strato detto "cambio" che si trova tra il margine interno della corteccia e il legno morto.
  Guardate la poesia, il nuovo vigore dei vecchi tigli malamente potati un anno fa a via Manara, a Roma: dalla corteccia tutto intorno alle loro cavità "morte" svettano adesso vigorosissimi zampilli di lucido verde ondeggianti al vento. E c'è chi tra gli abitanti della strada ha visto pettirossi appollaiati sopra le cime spennacchiate, e far capolino tra i rami una creaturina impellicciata dagli occhi lucenti: questi patriarchi sono nutrimento, culla, tana per uccelli come il gufo e per il prezioso pipistrello, un salvatore cui dobbiamo imperitura riconoscenza perché mangia le zanzare.
  Un vecchio albero lo vedi, lo rivedi, ti dà sicurezza stando sempre lì. Che dire allora quando quest'albero è vecchissimo ed è legato al ricordo di una persona venerata? Come la quercia del Tasso, col suo tronco ormai arido e fragile appoggiato ai sostegni come Omero al suo bastone: i romani lo amano profondamente e non mancano di mostrarlo agli stranieri che salgono al Gianicolo cercando panorami e storia di Roma. Solo con  qualcosa che ci è conosciuta e profondamente familiare, come la quercia del Tasso per un romano, si può scherzare, come Achille Campanile, il classico umorista del nostro Novecento: 
sentite, guardate il fuoco d'artificio del suo racconto La quercia del Tasso (in "Manuale di conversazione", Rizzoli, Milano 1980).
  "Quell'antico tronco d'albero che si vede ancora oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama la quercia del Tasso perché, come avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand' essa era frondosa. Anche a quei tempi la chiamavano cosi. Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.
  Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era, ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi. Un caso. Ma a cagione di esso si parlava della quercia del Tasso con la "t" maiuscola e della quercia del "tasso" con la "t" minuscola. In verità, c'era anche un tasso nella quercia del tasso e questo animaletto, per distinguerlo dall'altro, lo chiamavano il tasso della quercia del Tasso. Alcuni credevano che appartenesse al poeta, perciò lo chiamavano il tasso del Tasso e l'albero era detto "la quercia del tasso del Tasso da alcuni”, e "la quercia del Tasso del tasso" da altri.
  Siccome c'era un altro Tasso (Bernardo, padre di Torquato, e poeta anch'egli) il quale andava a mettersi sotto un olmo, il popolino  diceva: "E' il Tasso dell'olmo o il Tasso della quercia?".
  Così, poi, quando si sentiva dire "il Tasso della quercia" qualcuno domandava: "Di quale quercia?" "Della quercia del Tasso".
  E dell'animaletto di cui sopra, ch'era stato donato al poeta in omaggio al suo nome, si disse:" il tasso del Tasso della quercia del Tasso".
  Poi c'era la guercia del Tasso: una poverina con un occhio storto, che s'era dedicata la poeta e perciò era detta la guercia del Tasso della quercia, per distinguerla da un'altra guercia che s'era dedicata al Tasso dell'olmo (perché c'era un grande antagonismo fra i due). 
  Ella andava a sedersi sotto una quercia poco distante da quella del suo principale e perciò detta la quercia della guercia del Tasso; mentre quella del Tasso era detta la quercia del Tasso della guercia: qualche volta si vide anche la guercia del Tasso sotto la quercia del Tasso. 
  Qualcuno più brevemente diceva: la quercia della guercia o la guercia della quercia. Poi, sapete com'è la gente, si parlò anche del Tasso della guercia della quercia e, quando lui si metteva sotto l'albero di lei, si alluse al Tasso della quercia della guercia.
  Ora voi vorrete sapere se anche nella quercia della guercia vivesse uno di quegli animaletti detti tassi. Viveva. E lo chiamavano il tasso della quercia della guercia del Tasso, mentre l'albero era detto la quercia del Tasso della guercia del Tasso e lei la guercia del Tasso della quercia del tasso.
  Successivamente Torquato cambiò albero: si trasferì (capriccio di poeta) sotto un tasso (albero delle Alpi), che per un certo tempo fu detto il tasso del Tasso. Anche il piccolo quadrupede de genere degli orsi lo seguì fedelmente e, durante il tempo in cui essi stettero sotto il nuovo albero, l'animaletto venne indicato come il tasso del tasso del Tasso.
  Quanto a Bernardo, non potendo trasferirsi all'ombra di un tasso perché non ce n'erano a portata di mano, si spostò accanto a un tasso barbasso (nota pianta, detta pure verbasco), che fu chiamata il tasso barbasso del Tasso; e Bernardo fu chiamato il Tasso del tasso barbasso, per distinguerlo dal Tasso del tasso. Quanto al piccolo tasso di Bernardo, questi lo volle con sé, quindi da allora l'animaletto fu indicato da alcuni come il tasso del Tasso del tasso barbasso, per distinguerlo dal tasso del Tasso del tasso; e da altri come il tasso del tasso barbasso del Tasso, per distinguerlo dal tasso del tasso del Tasso.
  Il Comune di Roma voleva che i due poeti pagassero qualcosa per la sosta delle bestiole sotto gli alberi, ma fu difficile stabilire il tasso da pagare; cioè il tasso del tasso del tasso del tasso del Tasso e il tasso del tasso del tasso barbasso del Tasso".
 


La rubrica di Luciana Marinangeli per Il Respiro


Data: 05/07/2010
Autore: LUCIANA MARINANGELI
Bookmark and Share
Galleria Fotografica
 
Archivio articoli
ILRESPIRO.EU ILRESPIRO.EU
  Qui sotto, nell'archivio del focus, potete trovare tutti gli articoli...
ILRESPIRO.EU ILRESPIRO.EU
 In particolare, nell'archivio del focus sono raccolte le puntate...
Senza cartello: a rischio e pericolo per i platani patriarchi Senza cartello: a rischio e pericolo per i platani patriarchi
 Secondo voi, il signore gentile e l'incantevole bambina avrebbero mai...
Sogni d'oro Sogni d'oro
 Chi di noi può permetterselo? Probabilmente nemmeno lui, cos&...
Fino all'ultima goccia Fino all'ultima goccia
 Si svolge a Roma il Forum Nazionale sull’Acqua  18 - 19 ottobre...
[Archivio Focus]
La vita degli altri
Copyright 2010 - www.ilrespiro.eu | privacy