Quando si parla di abbandoni estivi, ci vengono perlopiù in mente i cani.
Non che anche ai gatti, purtroppo, non possa capitare di essere scaricati per strada, ma con un po' di organizzazione e buona volontà, più facilmente possono rimanere a casa in nostra assenza e attendere il nostro rientro dalle vacanze.
E' tuttavia imprudente e ingiusto sopravvalutare le grandi risorse di autonomia psicologica di cui questi animali dispongono, garantendo loro sempre una base di assistenza e cure adeguate.
Come tutti, anche i gatti soffrono la solitudine. In una casa, soprattutto in un appartamento cittadino, oltre al cibo è necessario provvedere alla climatizzazione; vale a dire aprire e chiudere le finestre nei momenti più opportuni per cambiare l'aria, o all'occorrenza azionare qualche ventilatore.
L'acqua va cambiata spesso e le ciotole lavate. Non è impossibile inoltre, anche se naturalmente si spera di no, che in nostra assenza il gatto soffra di qualche disturbo e abbia bisogno dell'intervento di un veterinario.
Per questo è essenziale affidare i gatti sempre e solo a persone di estrema fiducia, che si rechino a controllarli e nutrirli non meno di una volta al giorno (è proprio il minimo indispensabile).
Al bando quelle situazioni in cui l'animale rimane solo per giorni nell'appartamento infuocato, con il distributore automatico di croccantini, l'amico che passa a dare un'occhiata una volta ogni tanto e noi su una spiaggia all'estero. Questo non significa abbandonarlo, ma equivale a lasciarlo in una circostanza insidiosa e assai poco lieta.