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CACCIA: BLOCCHIAMO QUESTO PERFIDO E PERICOLOSO MASSACRO
copyright Gianmarco Chieregato

  Uccidere un animale è negare l'identico diritto alla vita di ogni creatura, noi inclusi, e chi non crede che sia così dovrà rinascere ancora tante volte prima di essere persona.
  La caccia fa schifo, la caccia è barbara. Ci sono talmente tante cose orrende nel mondo e tante cose da sistemare: abbiamo bisogno anche della caccia - uccidere per divertimento?!
  L
'ecosistema è a rischio e intanto cosiddetti uomini si armano e sparano a esseri viventi indifesi e meravigliosi; a tradimento, non ad armi pari, e senza senso alcuno, se non il divertimento o forse una sensazione di "bravura"..
 
Non è orrenda vigliaccheria, questa?
  Piuttosto, voi, fermatevi a guardare il volo di un uccello. E' arte, è vita.
  E poi guardatevi la mano che stringe il fucile, oppure guardate l'uccello da richiamo che vi siete portati da casa dopo averlo accecato per farlo strillare bene. Io vi chiedo: quando andate a letto alla sera, non vi sentite un po' fuori luogo? 
  Il primo settembre è iniziata la caccia. Diamoci una svegliata e facciamo qualcosa di buono, inventiamoci un modo per farci ascoltare e blocchiamo questo inutile, ingiusto, perfido, pericoloso massacro. Ora.
 

 

Data: 31/08/2010
Autore: GIORGIA
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Galleria Fotografica
copyright Gianmarco Chieregato 
dal Forum
http://www.ilrespiro.eu/articolo.asp?id=316


Bloccare proprio questo "vizio" è farsi solo dei nemici. Io vivo in un bosco e nelle vicinanze qualche anno fa dei cacciatori presero un pezzo di terreno...da 20 anni sono gli unici ,insieme a me(non ai miei amici che scappano per le zanzare o lavorano solo per un prodotto tangibile,per lo più),che tengono i sentieri. Fanno delle crudeltà, un pò come (però) chi viene in monte solo per passeggiare e si lamenta che oggi i boschi sono abbandonati,ma se non fai gruppo contro questo supposto loro, i costumi non si mischiano. La storia cel'ha insegnato se si vuol capire: il determinismo che ha portato a costruire tipologie ebraiche, mussulmane, cielline, e colori vari della pelle promuove il problema stesso che le ha costituite all'infinito. Il sangue è sempre rosso. Se qualcuno (di quelli ) esagera sta a gli altri, tra i quali noi con loro( anche loro gli altri), chiedersi perchè senza per forza saperlo da questo, che senno "se ne fa una ragione" alla quale si appiglierà per logica autostima. La terra è una sola e l'ENI la stà riempiendo di gas nocive per darci gas frutto del far le cose meglio, questo è un derivato di questa megliocrazia che stimola l'oppressione del diverso alle spalle dell'ambiente. ciao
danbart
.....Non è uno sport,è un'assurda follia. Quant'era bella quella volta,quando vidi i loro voli intrecciarsi nel cielo,e quanto fu brutta e indimenticabile quella volta,quando vidi una stupida pallottola troncargli la vita. Allora i miei occhi fissarono per un attimo il vuoto e iniziai a capire chi sono i cattivi. Questa piccola riflessione l'ho scritta a 13 anni,oggi ne ho 31 ma non smetto di provare schifo per la caccia. Ho uno zio cacciatore purtroppo. E' un vizio,loro dicono un hobby,e hai ragione Giorgia,molto fa il senso di bravura che provano. E' orrendo,fa rabbia che esista una passione come questa. Come possiamo fargli capire tutto ciò? Come possiamo sensibilizzarli?
Anto
provo ad inviare un commento per la seconda volta, sperando che la mia mancata pubblicazione sia stato un problema tecnico e non una censura: Penso che la caccia se praticata nel rispetto delle regole non crei un danno all'ambiente, spesso la caccia serve a regolare il munero di alcuni selvatici che non avendo più predatori naturali si riproducono a ritmi vertiginosi recando ingenti danni economici ad agricoltori a allo stesso abitat in cui vivono come fanno ad esempio cinghliali, caprioli e cervi. Inoltre devo dire che sono gli stessi cacciatori i più attenti alla conservazione delle specie animali che cacciano e dell'ambiente stesso, infatti numerosi sono i seguaci di Diana che controllano nel periodo estivo boschi e montagne al fine di segnalare incendi o ad aiutare i vigili del fuoco a spegnerli mentre tanti finti ambientalisti stanno al mare sotto l'ombrellone. La caccia è una passione che è insita in ogni uomo è stato grazie a questa ancestrale attività che ci siamo potuti mantenere e arrivare fino ai giorni nostri,ora, certamente, non c'è più bisogno di cacciare per sopravvivere, ma mi chiedo io, è più inciviltà correre per ore dietro a un fagiano con il proprio cane, abbatterlo e mangiarselo a casa con parenti e amici o è forse più incivile allevare milioni di polli in batteria ingozzarli fino al raggiungimento del peso ideale per poi tirargli il collo e portarli sui banchi frigo dei supermercati per l'alimentazione di chi anche critica i cacciatori? Sinceramente non mi sento più in colpa di chi vuole abolire la caccia ma si mangia poi un bel filetto alla griglia, almeno mi sono assunto in prima persona la responsabilità della morte di quell animale e non l'ho demandata vigliaccamente a qualcunaltro. Quel vitello è stato ucciso anche per il piacere e il nutrimento di chi poi addita i cacciatori come assassini. La caccia non è solo l'ultimo atto di premere il grilletto, anzi, quello è il momento meno bello, ma che da compimento alla attività del cacciare, dell'aspettare per ore la preda, del cercarla camminando giornate intere, dello svegliarsi all'alba per poi consacrarla e rispettarla sulla tavola con gli amici di sempre. Di caccia è intriso tutto il territorio rurale italiano si porta dietro e aiuta a tramandare tradizioni e storia. Non dobbiamo dimenticare poi l'economia che gira intorno alla caccia, migliaia di famiglie vivono grazie alla caccia e alla pesca abolirla significherebbe creare molti disoccupati, ad esempio; andate a dire di chiudere la caccia a Brescia dove a Gardone Val Trompia prosperano numerose fabbriche di armi e di munizioni per la caccia che creano occupazione e ricchezza per tante famiglie, andate a dire di chiudere la caccia ai lavoratori della "Pietro Beretta fabbrica d'armi" dove gran parte del fatturato proviene dalla vendita di fucili ai cacciatori. La Sig.ra Giorgia oltre a battersi per abolire la caccia dovrebbe anche pensare alle coneguenze economiche di questa scelta a meno che poi non ci pensa lei a sistemare e a sostenere tanti futuri disoccupati. Penso che debba finire tutto questo facile, inutile e ipocrita animalismo, prima di prendersela con la caccia pensiamo agli altri veri problemi del mondo e dell'ambiente e se vogliamo fare qualcosa per gli animali battiamoci sul miglioramento delle condizioni di vita degli animali per laliemntazione umana, come polli, maiali, vitelli, agnelli ecc ecc. Invece di inorridire alla vista di un cacciatore che cammina in un campo dietro al suo cane che al massimo se gli va bene porterà a casa un fagiano, scandaliziamoci quando vediamo come vengono trasportati milioni di animali in autostrada!!!!!!!!!! Coerenza, buonsenso, e senso pratico delle cose prima di parlare.
Andreag
Ho letto l'ultimo post e mi chiedo..cosa c'entra il nutrimento selvaggio dei polli..il trasporto selvaggio degli animali in autostrada?.. Questi sono problemi certamente esistenti e gravi,nonchè di difficilissima risoluzione,per i troppi interessi economici che ci sono dietro ecc.. Ma qui si sta parlando di CACCIA. E' come dire non pensiamo a chi uccide per lavoro,figuriamoci se possiamo pensare a chi uccide per gioco o per scommessa! Ho uno zio cacciatore e posso assicurare che l'uccisione degli uccelli è quasi del tutto indiscriminata,perchè molte volte ho visto riportare a casa piccoli passerotti e uccelli dal piumaggio stupendo,che con tutta la buona volontà è impossibile immaginare su una tavola imbandita,il loro posto non è quello. Perchè sono un patrimonio inestimabile della natura,per chi tiene un minimo ad essa ed è sensibile il giusto a volerla proteggere. Non penso sia un discorso giusto il fatto del tutelare i raccolti dei contadini. Ho i nonni che sono contadini,e ti assicuro che uno spaventapasseri è più che efficace! Nè trovo giusto il discorso del proliferare degli animali..allora bisogna iniziare ad abbattere chiunque proliferi? Bè ci sono anche molte categorie di persone che abbondano,come gli stupidi e i disonesti. Iniziamo ad abbattere anche loro? Non sono d'accordo con questo sistema di idee,penso sia profondamente sbagliato e a lungo andare pericoloso. Iniziare a legittimare una passione sbagliata solo perchè dietro ci sono dei posti di lavoro e ritorni economici ancora di più. E abbiamo esempi nel mondo ben più gravi di vendita di armi,che vanno avanti da secoli solo perchè portano soldi. E' giusto anche questo? Non penso che dire no alla caccia sia una sciocca forma di ambientalismo,ma penso sia uno dei tanti aspetti che servono per tornare a rispettare la natura. E non penso che per essere coerenti con questo pensiero si debba diventare vegetariani,come affermano quasi tutti i cacciatori! Non arrampicatevi sugli specchi,ammettete a voi stessi che uccidere uccelli e cinghiali che popolano gli alberi,il cielo e la terra è un crudele atto di narcisismo e violenza.
Anto
...Penso che la caccia se praticata nel rispetto delle regole non crei un danno all'ambiente, spesso la caccia serve a regolare il munero di alcuni selvatici che non avendo più predatori naturali si riproducono a ritmi vertiginosi recando ingenti danni economici ad agricoltori a allo stesso abitat in cui vivono come fanno ad esempio cinghliali, caprioli e cervi. Inoltre ... numerosi sono i seguaci di Diana che controllano nel periodo estivo boschi e montagne al fine di segnalare incendi o ad aiutare i vigili del fuoco a spegnerli mentre tanti finti ambientalisti stanno al mare sotto l'ombrellone. La caccia è una passione che è insita in ogni uomo è stato grazie a questa ancestrale attività che ci siamo potuti mantenere e arrivare fino ai giorni nostri,ora, certamente, non c'è più bisogno di cacciare per sopravvivere, ma mi chiedo io, è più inciviltà correre per ore dietro a un fagiano con il proprio cane, abbatterlo e mangiarselo a casa con parenti e amici o è forse più incivile allevare milioni di polli in batteria ingozzarli fino al raggiungimento del peso ideale per poi tirargli il collo e portarli sui banchi frigo dei supermercati per l'alimentazione di chi anche critica i cacciatori?


Giorgia, o qualsiasi determinista sfrenato, non so se siete partecipi dell' esempio che da la vostra scelta: la situazione di disaccordo che lasciamo al futuro, può essere provocata da anonimi bracconieri che se ne fregano di tutto ,ma non si può appioppare al termine cacciatore, almeno senza non incorrere nel rischio di appoggiare chi mangia ciccia allevata senza rispetto e addita l'altro che magari è proprio quello che ha pulito il sentiero dove passa occasionalmente. La posizione privilegiata di chi se la può permettere(magari a ragione) non dovrebbe caricare quella massa di populisti(senza offesa per il termine popolo) spingendola verso ambienti paradisiaci(snzffsprltrmnprds) dove chi ci rimette è il povero barista che da da bere a chi glielo chiede...Sta agli zoologi decidere se è il momento di aprire la caccia e ai cacciatori e ecologisti, consigliarli( o meglio, per non caricare troppo di responsabilità, ci sono dei testi accolti da chi è savio che dettano legge, il governo ne deve tener conto), le fabbriche di armi e munizioni vengono dopo.
danbart
... Ho uno zio cacciatore e posso assicurare che l'uccisione degli uccelli è quasi del tutto indiscriminata,perchè molte volte ho visto riportare a casa piccoli passerotti e uccelli dal piumaggio stupendo,che con tutta la buona volontà è impossibile immaginare su una tavola imbandita,il loro posto non è quello...Non penso sia un discorso giusto il fatto del tutelare i raccolti dei contadini. Ho i nonni che sono contadini,e ti assicuro che uno spaventapasseri...... ci sono anche molte categorie di persone che abbondano,come gli stupidi e i disonesti...


Parla a tuo zio perchè rischia assai...per i raccolti :io abito in collina e dal bosco quando c'è esubero i cinghiali ribaltano intere piane (è diverso se hai campi in piano coltivati a trattore, i problemi di convivenza tra zone diverse si accusano di più sui confini...). Gli stupidi,disonesti o meglio malati si curano e sentendosi tutti uguali( non divise tra assassini e buoni) è più facile il dialogo. Noi siamo onnivori(frugivori) non credo che obbligare a sotterrare ogni bestia morta (di vecchiaia?) sarebbe un bel progresso: ragioniamo sul termine "dozzinale" e pensiamo di avvalorare le cose per quel che è la giusta misura. C'è un buon libro che credo parli di questo"Ci salveranno gli indecisi" di Gramellini(o almeno lo spero per lui)non esageriamo in sicurezza nel combattere qualcosa anche perchè è proprio ciò che non ci piace di chi non ci ascolta,credo. ciao Daniele
danbart
Sono sostanzialmente d'accordo con te (Andreag), anche se non completamente: il problema non è ne la caccia ne l'attività economica (e i suoi posti di lavoro) ad essa collegata. Per questo ultimo aspetto, come vedi, mi dissocio da te...... Per quel che riguarda la caccia aggiungerei il fatto che i cacciatori dovrebbero essere formati al rispetto dell'attività che vanno a compiere. Questo per essere certi che non eccedano nella cattura di selvaggina che non serve immediatamente alla propria alimentazione, che non facciano quindi commercio, che non uccidano specie per qualsiasi motivo protette, che non deturpino l'ambiente/habitat dei luoghi e che contribuiscano sempre a migliorare la situazione di fauna e flora in cui vanno ad operare. Il punto infatti è proprio quest'ultimo concetto: dobbiamo riuscire ad utilizzare la risorsa "cacciatore" per fare in modo che la sua attività sia volta a migliorare la vita degli ecosistemi nei quali vanno ad operare. Dobbiamo arrivare a vedere il cacciatore come un amante della natura, che rispetta e conosce profondamente, una specie di associazione operativa delle già esistenti guardie forestali. Secondo me l'alimentazione umana dovrebbe tornare almeno in parte ad essere integrata con materiale organico diverso da quello proposto nei supermercati, in fondo i nostri mutamenti genetici nel corso dei secoli sono dovuti anche a ciò che mangiamo...... L'uomo non dovrebbe perdere la conoscenza di ciò che ha sempre fatto per vivere come è l'attività della caccia, ma dovrebbe ampliarla, farla maturare fino ad ottenerne una materia scolastica o una facoltà universitaria che ci aiuti nel corso della nostra vita a rimanere in contatto con la natura da cui tutti noi veniamo. La caccia deve essere uno strumento di conoscenza e di cultura. Il problema sta nel riuscire a portare l'attività attuale del cacciatore ad un livello più alto. In fondo la caccia è solo rimasta indietro rispetto alle altre attività umane, non ha subito un ulteriore processo evolutivo perchè bloccato dall'organizzazione sociale che ci siamo dati. Insomma la caccia in se non è il problema se viene avviata una sua evoluzione...... Come non lo sono tutte le attività economiche ad essa legate. Infatti come è notoriamente giusto, ciò che è inutile non va fatto. Meglio occupare le persone e le risorse di questo pianeta sulle questioni che riteniamo più importanti. E' meglio che le aziende di armi chiudano o riducano la loro produzione o la convertano piuttosto che permettergli di influenzare la realtà per mantenere la loro stessa sopravvivenza. Le aziende non possono essere fini a se stesse, ma devono la causa della loro esistenza ai "vantaggi" che danno alle persone. Se non trasferiscono "vantaggi" agli altri esseri umani allora non hanno motivo di esistere.......e i posti di lavoro ad essi collegati non devono sentirsi minacciati: anche qui si devono fare dei passi avanti, il lavoratore deve accettare come moralmente lecita l'attività prima di andarla a svolgere. Deve chiedersi se ha senso dare il proprio contributo alla causa dell'azienda prima di andarci a lavorare. E deve sapere che è possibile che la causa si dissolva nel tempo o che possa cambiare o che lui stesso possa, cambiando punto di vista, trovarsi in disaccordo. Il dipendente, come l'azienda, deve essere pronto a cambiare lavoro. E per fare questo occorre conoscenza e collegamenti con la realtà. Infine la pietà che fa nascere e il dolore che si prova di fronte alla sofferenza percepita da un'altra forma di vita fa parte della nostra indole che vuole perpetuare la nostra permanenza in vita. Il senso profondo che tocca ognuno di noi di fronte al momento del trapasso e alla morte di una qualsiasi forma di vita o di fronte alla tortura che possiamo realizzare sugli esseri viventi, deve farci controllare che la causa sia giusta. Se lo è non si deve esitare. Ma se non lo è allora non si merita la propria stessa vita e si dovrà mettere ordine prima di qualsiasi atto. Buon lavoro a tutti.
Gianluca
....Infine la pietà che fa nascere e il dolore che si prova di fronte alla sofferenza percepita da un'altra forma di vita fa parte della nostra indole che vuole perpetuare la nostra permanenza in vita. Il senso profondo che tocca ognuno di noi di fronte al momento del trapasso e alla morte di una qualsiasi forma di vita o di fronte alla tortura che possiamo realizzare sugli esseri viventi, deve farci controllare che la causa sia giusta. Se lo è non si deve esitare. Ma se non lo è allora non si merita la propria stessa vita e si dovrà mettere ordine prima di qualsiasi atto. Io penso che non sia pietà per un essere che sta morendo(forse intendevi quasi pena),nè proiezione della paura della morte e della volontà di perpetuare la vita. Io penso sia un fatto di RISPETTO PER LA VITA,salvaguardia della natura,perchè qualsiasi cosa se ne dica,sparare alla fauna e ridurla ai minimi termini vorrei sapere per quali motivi sarebbe un comportamento etico e giusto. Ho letto stupidaggini come la riduzione della selvaggina,la tutela dei raccolti...sarebbe meglio e più onesto dire : vedere o pensare a un uccello meraviglioso e innocente che viene impallinato,prima attirato con l'inganno da un uccello da richiamo poi freddato senza alcuna remora,non mi scuote minimamente. Non mi sento sensibile a questa realtà,non mi tocca. Non mi rattrista sentire o immaginare le risate dei cacciatori che si spronano tra loro in una sorta di gara,che vedono precipitare a terra la loro preda sanguinante,che se vedono il rischio che non sia morta,non esitano a sparargli addosso ancora,non vedo alcuna perfidia e ingiustizia in questi gesti. Sarebbe più onesto.
Anto
"Io penso che non sia pietà per un essere che sta morendo(forse intendevi quasi pena),nè proiezione della paura della morte e della volontà di perpetuare la vita. Io penso sia un fatto di RISPETTO PER LA VITA,salvaguardia della natura,perchè qualsiasi cosa se ne dica,sparare alla fauna e ridurla ai minimi termini vorrei sapere per quali motivi sarebbe un comportamento etico e giusto. Ho letto stupidaggini come la riduzione della selvaggina,la tutela dei raccolti...sarebbe meglio e più onesto dire : vedere o pensare a un uccello meraviglioso e innocente che viene impallinato,prima attirato con l'inganno da un uccello da richiamo poi freddato senza alcuna remora,non mi scuote minimamente. Non mi sento sensibile a questa realtà,non mi tocca. Non mi rattrista sentire o immaginare le risate dei cacciatori che si spronano tra loro in una sorta di gara,che vedono precipitare a terra la loro preda sanguinante,che se vedono il rischio che non sia morta,non esitano a sparargli addosso ancora,non vedo alcuna perfidia e ingiustizia in questi gesti. Sarebbe più onesto." .....soprattutto perchè si saltano concetti di base che vengono dati per acquisiti, cosa che ovviamente è un errore quando si parla a persone eterogenee. Ti ringrazio di aver sollevato quella che a prima vista sembra essere una incongruenza. Il principio su cui mi baso è il fatto che gli esseri umani si nutrono di altre forme di vita (compresi gli animali) e che una vita valga come una qualsiasi altra forma di vita. Il rapporto di valore è sempre 1 a 1. Ora se decido di mangiare un fagiano per alimentarmi piuttosto che una parte di un maiale per me pari sono. Purtroppo in entrambi i casi partecipo attivamente alla morte di una delle due vite per perpetuare la mia. E decidere che un'altra vita debba cessare per far posto alla mia è qualcosa che fa parte della mia natura e che devo accettare anche se mi tocca profondamente. Il progetto di Dio, della natura, della vita ci è ancora nascosto e quindi per il momento ci si deve inchinare a ciò che è sempre stato. L'uomo ha sempre assassinato fauna e flora per far posto a se stesso. E a questa azione sarebbe da stupidi sottrarsi perchè non ci sono alternative etiche e pratiche opponibili. Per quel che riguarda la situazione attuale del cacciatore ho già detto che va educato. E sarò ben attivo nella mia cerchia di amici e parenti a fare in modo che il cacciatore irrispettoso si vergogni e cambi il suo comportamento rapidamente! Credo di essere onesto ma se c'è altro che non è chiaro vi prego, fatemelo sapere!
Gianluca
Una certa incoerenza tra l'essere contro la caccia e il mangiare pollo o altri tipi di carne rimane. Su questo siamo d'accordo.. Purtroppo,però,ci sono alcuni animali che da secoli sono "deputati" al nutrimento degli uomini. Altrimenti dovremmo diventare tutti vegetariani. La caccia è tutt'altra cosa, e non si caccia perchè si ha bisogno di mangiare un fagiano,un'allodola o un passerotto. I motivi sono proprio altri,il divertimento,la passione vera e propria (fanno levatacce al mattino e camminate di ore). Sparano anche ad uccellini,ripeto ho un parente cacciatore. E questo è un assurdo gesto. Posso garantire che vedere da vicino un passerotto trafitto dalle pallottole è una vista che scuote il cuore.
Anto
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