Per chiunque abbia cavalli sportivi, impiegati nel lavoro, in attività oppure infortunati, o ancora anziani e per questo a fine carriera: stiamo entrando nel periodo ideale per regalare ai nostri amici il giusto riposo.
Che si tratti di un periodo di sosta dal calendario agonistico, o di un pensionamento definitivo, la conclusione dell'estate è il momento migliore per riabituare un cavallo altrimenti scuderizzato alla vita al prato.
La temperatura è ancora mite, non fa più troppo caldo, diminuiscono gli insetti e grazie alle prime piogge ricomincia a crescere l'erba.
I cavalli, come pure gli asini e i muli, sono animali nati per vivere all'aria aperta, e in branco. Questo li rende sani, equilibrati e felici.
Anche durante l'attività sportiva o lavorativa, hanno necessità fisica e mentale di muoversi in libertà nei paddok qualche ora al giorno, e se ne giovano immensamente. Purtroppo non è una consuetudine radicata nel nostro Paese, dove ancora moltissimi tendono a credere che un erbivoro di grandi dimensioni possa vivere 23 ore al giorno chiuso in un box di nove metri quadrati e uscirne una, in genere con qualcuno sopra che gli impone i movimenti.
Naturalmente, anche al prato, sia per periodi transitori che quando sono definitivamente pensionati, i cavalli hanno sempre bisogno delle nostre cure essenziali. Cibo, acqua pulita e un occhio attento alla salute. E anche vigilanza, poiché sono a tutti gli effetti considerati bestiame, e come tale sottoposti, purtroppo, a frequente rischio di furto da parte dei macellai clandestini.