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MANUALE DI CONVIVENZA - Premure invernali per i selvatici
Andrea Brutti e' esperto di tutela degli animali selvatici ed e' consulente di diverse associazioni animaliste nazionali; ha contribuito alla creazione del Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma che ha gestito per 10 anni

  Si avvicina la stagione invernale, e con l’abbassarsi delle temperature molti di noi si domandano cosa fare per poter aiutare la fauna selvatica, la cui sopravvivenza è messa a dura prova dal freddo e dalla neve, e soprattutto dal manifestarsi improvviso di questi eventi climatici.
 
Gli animali selvatici si sono adattati a vivere al freddo:  a volte l’intervento dell’uomo è quindi superfluo, o peggio ancora, dannoso. Ad esempio, fornire cibo a tutti indiscriminatamente  è un errore che ognuno di noi dovrebbe evitare. I  grandi mammiferi come cervi, cinghiali, daini e via dicendo, nel corso dell’estate, accumulano sufficienti riserve di grasso per sopravvivere quando il terreno innevato. Secondo le leggi di natura, uguali a quelle che riguardano anche noi, gli esemplari anziani e i malati moriranno e quelli più giovani forti si riprodurranno, dando vita a una nuova generazione sana.
Questo, naturalmente, quando l'antropizzazione, l'inquinamento e la devastazione della caccia non vanno a demolire gli ecosistemi: ma è un altro discorso.
  Tornando a noi, un capitolo a parte
meritano gli uccelli. Quando le temperature scendono sotto lo zero e il terreno è innevato, i piccoli passeriformi hanno bisogno di mangiare quantità notevoli di cibo, che però potrebbero avere difficoltà a reperire. In questo caso, ognuno di noi può aiutare, naturalmente o artificialmente, i volatili.
  Anzitutto, riscopriamo il piacere di dedicare una parte del nostro spazio esterno alla coltivazione di erbe e siepi “selvatiche”: piante e fiori che aiutano , in ogni stagione, insetti, uccelli, lucertole, gechi, pipistrelli e molti altri animali, creando a volte un piccolo ecosistema. In questo modo, le specie autoctone produrranno frutti e semi, cibo naturale per la fauna in qualsiasi stagione.
  Se questo non dovesse bastare, magari a causa di un'ondata di freddo particolarmente severa, nei balconi, nei terrazzi o nei giardini possono essere installate mangiatoie per uccelli, in modo da poter garantire loro un luogo sicuro dove trovare cibo in abbondanza.
 
Quest'idea, in casa, riscuote spesso successo presso i giovanissimi, ai quali si può delegare la gestione della mangiatoia che, una volta installata, dovrà essere rifornita sempre e comunque fino alla primavera successiva. Infatti, non bisogna mai interrompere bruscamente la somministrazione di cibo, poiché i volatili perderebbero un punto di riferimento molto importante durante l'inverno.
 
Attraverso l’assunzione di responsabilità, ma anche con l’emozione di poter osservare da vicino pettirossi, cinciallegre, capinere, codirossi, merli e altri alternarsi per mangiare, i ragazzi iniziano così ad avvicinarsi alla natura e a prenderne coscienza.
 
Il cibo somministrato dev'essere più naturale possibile: semi – canapa, girasole, miglio, avena - e frutta, ad esempio, vanno assolutamente bene, ma con un clima molto rigido possiamo offrire anche uvetta e semi impastati con margarina, e briciole di dolci morbidi (panettone e pandoro, ad esempio). Mai, invece, dare latte, pane o uova, che potrebbero provocare seri problemi digestivi.
 
Esistono molti modelli di mangiatoie in commercio, ma, prendendo spunto da quel che offre Internet, possiamo costruirne anche da soli, con materiali di riciclo, come ad esempio bottiglie di plastica trasparente.
  La mangiatoia va posizionata
in una zona tranquilla del nostro terrazzo, balcone o giardino, che non sia troppo nascosta per offrire ai volatili possibilità di fuga, ma che sia al contempo riparata. 
 Se ci sono predatori in giro (ad esempio gatti) è necessario collocare la mangiatoia in posizione sospesa o comunque in alto.
 
Per fornire un ulteriore aiuto, valido in tutte le stagioni, possiamo incominciare a studiare un luogo dove poter posizionare cassette nido per uccelli, oltre alle bat box, utili ai pipistrelli: non verranno occupate subito, ma la prossima primavera qualcuno potrebbe decidere di installarvisi e abitare, insieme a voi, il vostro terrazzo o giardino.

 

Data: 05/11/2010
Autore: ANDREA BRUTTI
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Andrea Brutti e' esperto di tutela degli animali selvatici ed e' consulente di diverse associazioni animaliste nazionali; ha contribuito alla creazione del Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma che ha gestito per 10 anni 
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