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MANUALE DI CONVIVENZA - Creare uno stagno nel nostro giardino
Andrea Brutti e' esperto di tutela degli animali selvatici ed e' consulente di diverse associazioni animaliste nazionali; ha contribuito alla creazione del Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma che ha gestito per 10 anni

  Nei nostri spazi verdi, siano essi giardini, terrazzi o semplici balconi, non può  mancare l’acqua. Gli animali sono fortemente attratti dalla sua presenza, anche perché non è una risorsa sempre abbondante e disponibile in natura. L’estate e l’inverno sono i mesi dove reperirla rappresenta un problema: il caldo torrido e le scarse piogge rendono l’acqua un bene raro e prezioso, ma anche durante l’inverno, con la neve ed il gelo, può essere molto difficile trovarla disponibile.
 Una piccola ed importante azione da compiere nel nostro spazio esterno è fare in modo che l’acqua sia sempre presente.
  E’ sufficiente riempire un sottovaso, avendo cura di cambiare molto spesso l’acqua per impedire alle zanzare tigre di riprodursi: unica accortezza, mettere dei sassolini per creare diverse profondità, dando in questo modo la possibilità a tutte le specie di bagnarsi ed abbeverarsi senza rischi.
 Chi dispone di un giardino o di un terrazzo, però, può fare molto di più: costruire uno stagno. Questo tipo di habitat è oggi molto compromesso, e ricrearlo è vitale per molte specie animali e vegetali. Lo specchio d’acqua deve essere posizionato in uno spazio abbastanza aperto, in modo che il Sole arrivi senza ostacoli. Una volta scelto il posto, si può procedere in vari modi; quello più semplice consiste nel comprare una vasca prefabbricata in fibra di vetro: in commercio ormai ne esistono molte varietà. L’alternativa è scavare una buca delle dimensioni desiderate e renderla impermeabile con un apposito foglio plastico (mai utilizzare il cemento). La massima profondità deve essere compresa tra i 70 cm ed il metro.  Prima di mettere l’acqua, è necessario creare il fondo dello stagno. Bisogna quindi procurarsi alcune pietre e della terra. Sistemare la terra sul fondo e, dai bordi procedendo verso il centro, posizionare le pietre in modo che creino diverse profondità, avendo l’accortezza di non creare pericolosi ed improvvisi dislivelli. Ora, molto lentamente si inizia a far defluire l’acqua. Per renderla più ricca di microrganismi, fonte di cibo per molte specie animali, si può anche prelevarne un po’ da un laghetto naturale.
 Dopo qualche giorno, si possono inserire le prime piante, che non andiamo a prelevare in natura per non creare danni, ma che invece avremo debitamente acquistato. Anche in questo caso, le varietà sono talmente numerose che è impossibile elencarle tutte, ne citerò solo alcune. Vale sempre la regola di fare attenzione a quello che cresce negli specchi d’acqua più vicini a casa nostra, poiché sono quelle le essenze che si adatteranno con maggior facilità e che risulteranno più utili alla fauna.
 
Tra le specie vegetali considerate “ossigenanti”, che impediscono la crescita di alghe, abbiamo il ceratofillo, il miriofillo e la stella d’acqua. Poi abbiamo le piante galleggianti, radicate nel fondo ma con le foglie e i fiori in superficie, come la conosciutissima ninfea. Tra le cosiddette piante natanti ed emergenti, ci sono ad esempio il ranuncolo, il morso di rana, la sagittaria comune, il giunco, l’equiseto palustre. Non bisogna dimenticarsi dei bordi: i carici, la menta acquatica, la scagliola palustre, e via dicendo. In breve tempo, assisteremo a uno splendido via vai d’insetti, rettili e uccelli che accorreranno numerosi non solo per dissetarsi ma anche per farsi il bagno e – perché no? – divertirsi.
 Per chi non ha questo spazio, vi sono comunque altri sistemi per creare, seppur parzialmente, uno specchio d’acqua gradito agli animali selvatici. Un’idea può essere quella di utilizzare recipienti profondi, come delle tinozze preferibilmente di legno impermeabilizzato. Sul fondo, si può mettere terriccio, sabbia e ghiaia e successivamente mettere piante emergenti e ossigenanti, che potranno essere lasciate in vaso: in breve tempo, si ancoreranno al fondo della tinozza. Per rendere il fondale irregolare, in modo da ottenere diverse profondità, si utilizzano sempre le pietre. Avremo così creato un piccolo stagno. Perché, allora, accontentarsi di un semplice sottovaso con acqua quando possiamo aiutare di più la fauna e la biodiversità?
 
Per finire, altri piccoli accorgimenti per rendere ancor più accogliente il nostro piccolo bird garden. Uno di questi è lasciare delle piccole cataste di legno, che offrono molti rifugi a insetti e rettili, e che sono molto gradite agli uccelli come gli scriccioli, che vi trovano cibo.  E poi, cominciamo già da ora ad installare  le cassette nido per uccelli e le bat box, che ospiteranno i pipistrelli! In questo modo,chirotteri e avifauna imparano lentamente a prendere confidenza con l’ambiente e con le loro nuove case, e la prossima primavera si troveranno con una casa sicura, nel vostro giardino o terrazzo dedicato alla natura.

Data: 10/12/2010
Autore: ANDREA BRUTTI
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Andrea Brutti e' esperto di tutela degli animali selvatici ed e' consulente di diverse associazioni animaliste nazionali; ha contribuito alla creazione del Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma che ha gestito per 10 anni 
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