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MANUALE DI CONVIVENZA - Alla scoperta delle cornacchie
Cornacchia grigia - foto IlRespiro.eu

 La cornacchia grigia è uno degli uccelli più diffusi e più conosciuti perché molto presente in ambienti urbani. E’ accusata di recare gravi danni all’agricoltura, di portare malattie e di causare un notevole disturbo alla fauna minore, attribuendo proprio a questa specie la diminuzione numerica dei piccoli passeriformi.
  Pochi sanno che la cornacchia, come altre specie di corvidi, è una delle specie di uccelli più intelligenti del pianeta, che ha una complessa e movimentata vita sociale fondata su gerarchie, e che e' fedele per tutta la vita.
  Quest’aspetto è evidente all’inizio del periodo riproduttivo, quando si assiste a vere e proprie lotte di classe: la femmina di ceto più basso si scontrerà con le altre per salire nella scala gerarchica e diventare la compagna del maschio di rango più elevato. L’elevata posizione sociale dà alcuni diritti importantissimi, tra cui quello di alimentarsi per primi e scegliere il luogo più sicuro all’interno del dormitorio.
  Durante la nidificazione, le coppie si dividono dal gruppo e formano dei piccoli nuclei composti anche da “familiari” ed altri esemplari che non si riproducono, ma che assolvono funzioni ben precise: una di queste è la tutela dei giovani nati che, come molte altre specie, escono dal nido molto prima di saper volare e alimentarsi in maniera autonoma. Durante la primavera e l’estate, quando il piccolo è in terra e sta iniziando la fase di svezzamento in cui è particolarmente vulnerabile, i “parenti” fungono da tutor, e sono molto determinati nello scoraggiare qualsiasi tentativo di predazione da parte di gatti, cani, e anche uomini che tentano, erroneamente, di prendere il giovane per “salvarlo”. Alle associazioni ambientaliste e animaliste – ed anche al sottoscritto – giungono numerose segnalazioni di attacchi delle cornacchie contro le persone; questo comportamento,del tutto normale, testimonia come questi uccelli siano disposti a sacrificare la loro stessa vita per il giovane.In realtà questi episodi non rappresentano nessun reale pericolo per noi, in quanto difficilmente la cornacchia potrà procurarci danni o ferite ma cerca solo di allontanarci dal piccolo.
  I dormitori invernali e autunnali sono probabilmente luoghi dove le cornacchie comunicano tra loro, scambiandosi informazioni importanti come ad esempio la scoperta di una nuova fonte alimentare.
  Animali molto territoriali, i gruppi familiari hanno attuato strategie difensive del proprio territorio, essendo in grado di scacciare falchi, rapaci notturni di piccole dimensioni, gabbiani reali o altri animali che osano introdursi nella loro zona. Tutta questa attività è accompagnata dal loro gracchiare, che non è uno dei suoni più eleganti che ci offre il mondo dei volatili.
  L’intelligenza delle cornacchie si manifesta con la capacità di risolvere alcuni piccoli problemi legati alla sopravvivenza e all’approvvigionamento di cibo. A molti di noi sarà capitato osservarle nel tentativo di “rubare” cibo in scatola ai gatti. Ne ho viste alcune che, anziché alimentarsi direttamente nel piatto colmo di cibo posato in terra dalle gattare, hanno preferito prendere l’intero recipiente e portarselo in un luogo più sicuro, come ad esempio può essere il tettuccio di un’automobile.
  E’ noto che hanno acquisito la conoscenza di lanciare dall’alto noci e altro cibo che necessita di essere frantumato in terra per essere consumato, ma ormai sembrerebbero aver scoperto anche l’utilità delle automobili in marcia nel distruggere gusci di noci e, purtroppo, nell’investire accidentalmente altri animali e quindi a fornire fonti di cibo. Per questo motivo molte cornacchie stazionano nelle vicinanze di strade a scorrimento veloce, alimentandosi di animali investiti e svolgendo la loro funzione di “spazzino”.
  Insomma, la cornacchia è un uccello straordinario, e prima di accusarlo di uccidere i piccoli nidiacei di altre specie, dovremo domandarci se il calo numerico di queste ultime non sia più che altro dovuto al fatto che noi esseri umani abbiamo distrutto interi ecosistemi. Il cemento che avanza, le nuove tipologie abitative che non offrono luoghi idonei di nidificazione per i piccoli passeriformi, il taglio e le potature “selvagge” degli alberi maturi, l’uso di pesticidi e dell’agricoltura intensiva hanno prodotto nei confronti di queste specie danni ben maggiori della normale attività predatoria della cornacchia.
  Per concludere possiamo dire che la sporcizia e i nostri rifiuti (che molte specie di uccelli considerano come fonte di alimentazione primaria, tanto che le cornacchie rompono addirittura i sacchi dell’immondizia), unita alle numerose possibilità di nidificazione (alberi alti e isolati) e alla loro adattabilità e intelligenza, ne hanno favorito la diffusione.
  La situazione attuale vede le cornacchie come indicatori ambientali: la loro massiccia presenza significa che la qualità dell’ambiente di solito lascia molto a desiderare; dovremo essere capaci di sfruttare a nostro vantaggio queste indicazioni per intervenire frenando la cementificazione e la distruzione degli habitat e per ripristinare equilibri ambientali ormai perduti.

 Andrea Brutti e' esperto di tutela degli animali selvatici ed e' consulente di diverse associazioni animaliste nazionali; ha contribuito alla creazione del Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma che ha gestito per 10 anni



Data: 29/01/2011
Autore: ANDREA BRUTTI
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