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LAV: cosmetici buoni e sicuri, come sceglierli

 Comunicato stampa LAV

  COSMETICI “BUONI” E SICURI, COME SCEGLIERLI: SABATO E DOMENICA 2 E 3 APRILE E IL 9-10 APRILE IN CENTINAIA DI PIAZZE LA LAV DISTRIBUISCE LA NUOVA GUIDA PRATICA AL NON TESTATO SU ANIMALI. RACCOLTA FIRME PER DIFENDERE IL BANDO TOTALE UE (2013) DEI TEST SU ANIMALI, A RISCHIO DI POSTICIPO

 

Cosmetici “buoni” con gli animali e sicuri per i consumatori: lo chiede la LAV che il 2-3 e 9-10 aprile sarà presente in centinaia di piazze d’Italia per fornire ai consumatori indicazioni pratiche sulla scelta dei cosmetici non testati su animali e raccogliere firme a difesa del bando totale UE presente nella Direttiva sul tema che prevede, entro il 2013, l’entrata in vigore del divieto totale di testare e commercializzare ingredienti sperimentati su animali in tutto il territorio comunitario.

 

Ogni anno nell’Unione Europea sono migliaia gli animali, tra topi, cavie e conigli, costretti  a “farsi belli” con rossetti, profumi, dentifrici, creme, shampoo e perfino con le iniezioni di botulino. Può sembrare surreale e invece accade davvero: nei laboratori europei questi animali muoiono tra atroci sofferenze, sacrificati senza alcun fondamento scientifico per testare questi prodotti, e nonostante esistano più di 200.000 ingredienti cosmetici già disponibili sul mercato in grado di soddisfare ogni esigenza.

 

“Il 2013 dovrebbe rappresentare l’anno decisivo per la fine di questi inutili e dannosi test  e per la sorte delle migliaia di animali ancora uccisi in questo ambito sperimentale, ma il divieto europeo rischia di slittare di altri 10 anni: Parlamento e Commissione UE potrebbero seguire il discutibile parere di esperti che sembrano favorevoli a un ulteriore posticipo del divieto, andando anche contro l’opinione pubblica che rappresentano, dichiaratasi fortemente contraria alla vivisezione soprattutto in questo ambito, e contro la sempre più ampia parte del mondo scientifico contraria ai test su animali – dichiara Michela Kuan, biologa, resp. LAV vivisezione - La LAV vuole scongiurare questo rischio, che comporterebbe un ritardo nel progresso della ricerca e in termini di sicurezza, e per migliaia di animali ancora sofferenze e morte: il 2-3 e 9-10 aprile, in tante piazze d’Italia, i cittadini con una semplice firma possono aiutarci a difendere il bando europeo definitivo dei test cosmetici su animali”. 

 

Anche in ambito cosmetico, i test di tossicità e sicurezza per il consumatore sono ancora troppo legati all’obsoleto e fuorviante modello sperimentale animale, infatti sono ancora possibili (almeno fino a marzo 2013) in Europa 5 test di tossicità*** molto invasivi che espongono l’animale alla sostanza da esaminare, tramite contatto, ingestione o inalazione forzata per lunghi periodi al termine del quale vengono soppressi. Questi esperimenti oltre ad essere crudeli sono scientificamente non indicativi, come dimostrano i dati allarmanti di reazioni avverse e allergie nell’uomo non preventivate sull’animale. Sperimentare la sicurezza di una materia prima su un’altra specie diversa per anatomia, fisiologia, peso, ciclo vitale e metabolizzazione è non solo fuorviante, ma anche pericoloso.

 

*** I cinque test invasivi

Attualmente e almeno fino al marzo 2013 sono ancora praticabili 5 test fortemente invasivi:

•             tossicità per uso ripetuto: conigli e ratti sono costretti a mangiare o inalare ingredienti cosmetici, oppure la sostanza gli viene spalmata sulla pelle rasata per un periodo che può arrivare fino a 90 giorni. A fine esperimento l’animale viene soppresso.

•             Tossicità riproduttiva: femmine gravide di coniglio o ratto sono alimentate forzatamente con la sostanza da testare e uccise per studiarne il feto.

•             Tossico cinetica: conigli e ratti sono costretti ad ingerire la materia prima, vengono poi soppressi per esaminare la distribuzione e l’accumulo della sostanza negli organi (assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione della sostanza in esame).

 

Nonostante le obiezioni avanzate dalle associazioni animaliste e da una parte della ricerca scientifica, la Commissione UE ha ritenuto che sotto la dicitura “tossicità ripetuta” venissero inclusi anche due ulteriori test:

•             sensibilizzazione cutanea: cavie e topi ai quali è stato rasato il pelo, vengono messi a contatto con la sostanza per determinare eventuali relazioni allergiche. A fine esperimento gli animali vengono soppressi.

•             Cancerogenicità: i ratti sono alimentati forzatamente con la sostanza da testare per almeno 2 anni, quindi vengono uccisi ed esaminati per verificare l’eventuale insorgenza del cancro.

 

 

I cosmetici non sono tutti uguali

I cosmetici non testati su animali offrono garanzie di eticità, perché sono ottenuti senza sacrificare animali, e di sicurezza per i consumatori. E’ possibile riconoscerli perché sulla confezione compare la dicitura “Stop ai test su animali. Controllato da Icea per LAV”: questo è l’unico disciplinare internazionale a garantire che le aziende aderenti non conducono, commissionano o prendono parte ad alcun test su animali né ora, né in futuro; né acquistano materie prime, formulazioni o prodotti introdotti sul mercato dopo l’adesione allo Standard. Oltre a questa scritta, i prodotti cosmetici non testati su animali possono riportare anche il logo europeo che raffigura il coniglio, simbolo dello Standard internazionale.   

 

Sono alcune decine le aziende, nazionali ed estere, anche appartenenti alla grande distribuzione e di facile reperibilità sul mercato, che hanno aderito allo Standard internazionale “Stop ai test su animali”: sono tutte indicate sulla Guida pratica ai cosmetici non testati su animali, distribuita gratuitamente dalla LAV e reperibile anche su www.lav.it. Gli animali non sono provette, anche la loro vita vale! La direttiva UE in materia di cosmetici ha stabilito in modo inequivocabile il percorso verso il necessario bando totale dei test su animali: un iter difficile e tortuoso, più volte posticipato, che nel 2004 ha introdotto il divieto dei test su animali del prodotto finito e nel 2009 ha proibito i test su animali anche per gli ingredienti dei cosmetici, ad eccezione dei 5 test*** molto invasivi sopra indicati.

 

L’attenzione verso la scelta dei cosmetici deve essere ponderata, tenendo conto anche della sperimentazione a cui sono sottoposti, perché l’uso di questi prodotti oltre ai benefici può avere potenziali effetti collaterali più o meno spiacevoli. Si può perfino correre il rischio di acquistare prodotti illegali e dunque al di fuori di qualsiasi controllo: sono ormai all’ordine del giorno notizie relative a sequestri di cosmetici contraffatti, importati illegalmente o contenenti sostanze pericolose che possono addirittura provocare danni miocardici, come nel caso recente del maxi-sequestro partito dalla Liguria e che ha riguardato tutta l’Italia, toccando anche il ravennate e l’Umbria, dove sono stati sequestrati, nel complesso, circa 400.000 prodotti di cosmesi contenenti metalli pesanti, materiali nocivi assolutamente vietati dalle leggi nazionali tra cui nichel, cobalto e cromo, tutte sostanze in grado di provocare lesioni cutanee, dermatiti allergiche da contatto, blefariti, cheiliti e altre manifestazioni patologiche. I cosmetici non testati su animali sono scientificamente affidabili e dunque mettono al riparo da simili potenziali rischi, assicurando un ottimo rapporto qualità-prezzo.

 

Occhio all’etichetta

Facciamo chiarezza sul significato delle più comuni diciture riportate sulle confezioni dei cosmetici, a volte male interpretate o non comprese:

•             Stop ai test su animali. Controllato da Icea per LAV: unico disciplinare internazionale a garantire che le aziende aderenti non conducono, commissionano o prendono parte ad alcun test su animali né ora, né in futuro; né acquistano materie prime, formulazioni o prodotti introdotti sul mercato dopo l’adesione allo Standard.

•             Clinicamente testato: si riferisce al prodotto finito, indica che è stato oggetto di test su volontari, ma questo non garantisce di per sé che non siano stati effettuati anche test su animali.

•             Dermatologicamente testato: si riferisce al prodotto finito, indica che il prodotto è stato oggetto di test dermatologici, ovvero per valutarne gli effetti sulla pelle. Può essere considerata sinonimo di “clinicamente testato” e non garantisce di per sé che non siano stati effettuati anche test su animali.

•             Microbiologicamente testato: si riferisce ai controlli che i prodotti cosmetici devono subire in fase di produzione per verificare contaminazioni da parte di funghi e batteri, potenzialmente pericolose per la pelle. Non indica che non siano stati effettuati anche test su animali.

•             Non testato su animali: dicitura non ufficiale, ma adottata volontariamente dalle aziende. La legislazione UE prevede la possibilità di apporre simili scritte sui prodotti cosmetici solo se in nessun momento della filiera produttiva si è fatto ricorso a test su animali: ciò può essere verificato solo monitorando tutti i fornitori di materie prime, come prevede lo Standard “Stop ai test su animali. Controllato da Icea per LAV”. La dicitura sopraindicata invece si riferisce di solito al prodotto finito, che per legge non può essere testato su animali.

•             Cruelty free: la dicitura lascia libera interpretazione in quanto non è specifica all’ambito sperimentale ma può riguardare anche l’origine dei prodotti, come nel caso di cosmetici privi di ingredienti di origine animale.

 

Il concorso “Amali anche quando ti ami” 

Una splendida sorpresa per coloro che fimeranno la petizione della LAV ai tavoli dell’associazione (2-3 e 9-10 apile) o presso i rivenditori L’Erbolario (28 marzo-30 aprile 2011): potranno partecipare al concorso “Amali anche quando ti ami” (L’Erbolario-LAV) che mette in palio 100 confezioni di prodotti L’Erbolario. L’estrazione avverrà a Roma il 19/07/2011 (ore 12) presso la Sede LAV (V. Regina Margherita 177) in un evento aperto al pubblico. Il regolamento del concorso è disponibile presso i rivenditori L’Erbolario aderenti all’iniziativa e su www.lav.it: qui sarà pubblicato l’elenco dei vincitori.

 

Inoltre, coloro che vorranno sostenere questa campagna con una donazione minima di 11 euro potranno portare a casa il tradizionale uovo di Pasqua della LAV realizzato con cioccolato fondente (commercio equo e solidale).

 

Allegata: scheda d’approfondimento sui cosmetici

Disponibili: video test cosmetici su animali, Guida pratica ai cosmetici non testati su animali, spot radio, campagna stampa LAV. 

 

2 aprile 2011

Ufficio stampa LAV 064461325 – 339 1742586 – 329 0398535 – 320 6770285 www.lav.it

 



Data: 02/04/2011
Autore: LAV - Lega antivivisezione
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