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EmergenzaAbbattuti 500 alberi Monte Stella Milano per costruire un campo da calcio
Abbattuti 500 alberi Monte Stella Milano per costruire un campo da calcio

  AMBIENTE – Per realizzare un campo da calcio ed altri impianti sportivi di secondo livello nella zona del Monte Stella a Milano sono stati abbattuti 500 alberi.
  L’abbattimento degli alberi è avvenuto nel periodo maggio-giugno di quest’anno nell’area verde comunale che si trova nella zona del Monte Stella e precisamente tra le vie Terzaghi, Sant’Elia e Salmoiraghi.
  La denuncia arriva dall’Aidaa, l’associazione italiana difesa aninali ed ambiente. Nell’area in questione dovrebbe sorgere – dice la nota – un centro sportivo gestito da una società sportiva che ha avuto in affidamento la gestione dell’area ma il cui progetto definitivo non è ancora stato approvato dai competenti uffici del Comune di Milano. L’abbattimento è avvenuto in piena primavera – dice l’Aidaa – e quindi nel periodo di massima fioritura delle piante e di nidificazione e riproduzione della microfauna presente nell’area.
  La società sportiva, nel chiedere l’abbattimento dei 500 alberi (abbattimento regolarmente autorizzato dal settore competente del Comune di Milano) ha presentato una relazione “con motivazioni assolutamente deboli, indicando quali motivi di abbattimento tra le altre cose la presenza in loco di roditori e di intrusi che usavano l’area per scopi non leciti (spaccio e prostituzione)”.
  Inoltre la relazione agronomica sostiene la necessità di abbattere gli alberi in via preventiva (salvandone 12 su 500) “semplicemente in quanto alberi non appartenenti a specie non pregiati”.
  La zona inoltre dovrà essere bonificata e stando ai conteggi presentati dalla società Metropolitana Milanese, che in città si occupa di bonifiche, sostiene inoltre – dice ancora l’Aidaa – che per bonificare l’area (dalla quale risulterebbe la preesistenza di un laghetto riempito con materiale di risulta da lavori edili) servirebbero dagli 800.000 ai quasi 4 milioni di euro perché nel sottosuolo dell’area del nuovo campo da calcio anziché macerie edili vi siano stati scaricati materiali tossici.
  “Quello che si sta scoperchiando a Milano è peggio del vaso di Pandora – dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA -, da quando abbiamo iniziato a guardar dentro ai singoli progetti che interessano le bonifiche ne troviamo di tutti i colori, nel caso specifico se i dati in nostro possesso e forniti dai competenti uffici fossero confermati, vorrebbe dire che per costruire un piccolo centro sportivo, in via preventiva sono stati tagliati 500 alberi senza motivazione, senza sapere se il terreno deve essere bonificato e quanto questa bonifica potrà costare ed i tempi della realizzazione della stessa, il tutto perché nella zona ci stavano quattro prostitute ed un paio di spacciatori e forse qualche topo. Non ci piace questo modo di operare – continua Croce -, queste aree sono state lasciate a loro stesse e al loro degrado per 40 anni ed oggi l’unica cosa che si riesce a fare è distruggere gli alberi e preventivare milioni di soldi pubblici da spendere in piani di bonifica non ancora ben identificati. Dopo i giardini Simoni, abbiamo messo le mani su questo intervento, il cui progetto esecutivo non e’ ancora stato approvato in via definitiva e di cui al momento non abbiamo trovato traccia dei risultati di carotaggi del terreno. Ma non è finita: dopo via Terzaghi pare essere la volta di via Tesio nella zona dell’ex palazzetto dello sport, qui si prevede di abbattere tutti gli alberi presenti dopo che nei giorni scorsi ne sono stati già abbattuti trecento. Come per il Parco Simoni anche nel caso di Via Terzaghi gli interventi e la tempistica non sono chiari e per questo manderemo i documenti in Procura. Le bonifiche e il taglio degli alberi magari da destinare alla trasformazione in pellet sono business milionari, ma noi non molliamo la presa – conclude Croce -, potranno far girare a vuoto e nascondere i documenti a noi, ma non credo che riusciranno a farlo alla procura, perché siamo intenzionati a non mollare”.

Fonte: Agi

Data: 25/09/2010
Autore: laura fulle
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