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EmergenzaTabula rasa: nella Valle dei Platani di Villa Borghese si riprende a scavare. A rischio Cerri secolari.
Tabula rasa: nella Valle dei Platani di Villa Borghese si riprende a scavare. A rischio Cerri secolari.
Tabula rasa: la perizia tecnica scientifica del prof. Carlo Blasi è annullata, nella Valle dei Platani di Villa Borghese si riprende a scavare, a rischio dei Cerri secolari.

La tecnica è sempre la stessa, smorzare gli animi , aspettare che le proteste si riassorbano evitare inutili scandali sui giornali nazionali ancor di più internazionali e poi quando l’attenzione è scemata in sordina e di nascosto facendo finta di niente riprendere i lavori e continuare nel proprio obiettivo, ignorando tutto quello successo e tutto quello che si è scritto facendo meno rumore possibile. E così che a quasi distanza di un anno anche le parole scientifiche e quotate di due illustri professori con risonanza internazionale ovvero Carlo Blasi e Renato Funiciello che davano i loro illustri pareri su quale dovessero essere i percorsi alternativi degli scavi dell'acquedotto, si perdono nel vuoto. Tabula rasa, la tavoletta di cera degli antichi romani è di nuovo bianca. E le ruspe di nuovo in moto puntano pericolosamente verso quel primo versante boscato , che la perizia tecnica scientifica ha definito “ ricco di piante di notevole interesse tra cui alcuni cerri di straordinario valore floristico e paesaggistico.”
Ho misurato uno di questi due cerri. a 1.30 di altezza la circonferenza del tronco misura 340 centimetri. Secondo i criteri stabiliti dalla Regione Lazio un Cerro con circonferenza di 400 centimetri è considerato monumentale. Dato che gli alberi di queste dimensioni sono preziose rarità, regali della natura agli uomini (non solo della nostra nazione ma di tutto il mondo) non sarebbe il caso di aspettare ancora che cresca di 60 centimetri per poi poterlo censire come albero monumentale e nostro bene culturale? Se l’acquedotto gli passerà accanto nel giro di qualche anno la sua morte è assicurata .
Ma rileggiamo cosa ha scritto nella sua perizia del 12 Giugno del 2009 il prof. Carlo Blasi :
“ E’ a tutti evidente che la soluzione più compatibile da un punto di vista storico e ambientale sarebbe quella di chiudere la trincea (monitorando nel tempo l’eventuale abbassamento del piano di campagna e prevedendo la possibilità di effettuare ulteriori ricolmamenti e riporti di terreno vegetale recuperato nelle tante opere di manutenzione del Verde di Villa Borghese) e riprendere il percorso passando sul vialetto asfaltato che contorna la Valle dei Platani fino a raggiungere il punto di contatto ubicato nei pressi dell’Ingresso del Bioparco. Nel tentativo di cercare una soluzione capace di velocizzare l’esecuzione dei lavori con Funiciello abbiamo cercato di verificare l’attraversamento della Valle più in basso dopo esserci allontanati, non solo dal versante oggetto dei lavori ma superando anche l’altro versante ricco di piante di notevole interesse tra cui alcuni cerri di straordinario valore floristico e paesaggistico. Un eventuale minimo spostamento del tracciato originario non ci sembra sufficiente in quanto comunque dovrebbe attraversare il primo versante boscato e poi nell’attraversamento della Valle passerebbe tra la Pineta e il Casino del Graziano raggiungendo il viale nei pressi del Bioparco in vicinanza di significative alberature di Celtis australis.
In sintesi le emergenze storiche e ambientali da evitare sono :
a ) versante boscato dove attualmente è stata aperta la trincea;
b) versante boscato immediatamente contiguo e facente parte dello stesso morfotipo;
c) pineta, e ovviamente nucleo storico di platano monumentale
d) area buffer intorno al Casino del Graziano.
Tutto ciò detto si potrebbe scendere dal Tempio di Antonino e Faustina lungo il viale asfaltato per circa 70-80 metri (in prossimità di un piccolo lampione) proseguire sul terrazzo in direzione della valle ove prevalgono alberi esotici invasivi di minore interesse storico e paesaggistico e quindi attraversare la valle e risalire quindi sulla strada asfaltata in prossimità di specie non legate ai valori storici- ambientali della Villa. Questa soluzione intermedia tra quella ottimale e quella attuale potrebbe rappresentare un giusto livello di incontro tra esigenze diverse.”
Esigenze diverse che non sono state rispettate. Probabilmente bisognerà tornare a far rumore prima che per il boschetto di cerri ma anche Celtis e ippocastani sia troppo tardi.
Antimo Palumbo
P.S. Nella foto il Cerro storico, condannato dal nuovo tracciato del percorso dell'acquedotto è l'albero sulla destra.
Data: 11/05/2010
Autore: Adea amici degli alberi
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