(ASCA) - Roma, 22 feb - Il ministero alle Politiche agricole, alimentari e forestali ''ha approntato due provvedimenti per affrontare l'emergenza rappresentata dalla diffusione del coleottero detto 'punteruolo rosso' (Rhynchophotus ferrugineus), che minaccia le palme del nostro Paese, e dalla diffusione del batterio Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, una delle principali minacce per le coltivazioni di kiwi''.
Lo annuncia in una nota il Mipaaf spiegando che ''il primo dei due decreti e' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 febbraio e prevede l'introduzione di un protocollo d'intervento che definisce delle zone d'intervento (zona infestata; zona di contenimento; zona cuscinetto; zona delimitata) e che mira ad 'impedire l'introduzione e la diffusione' del punteruolo rosso''.
Si tratta, prosegue la nota, ''di un provvedimento attraverso il quale il nostro paese recepisce una decisione comunitaria, che modifica le precedenti modalita' di intervento. La definizione di diverse zone, in base alle caratteristiche e alla diffusione degli organismi infestanti, permettera' infatti delimitazione del problema ad aree specifiche, nelle quali si tentera' di affiancare alla distruzione delle piante infette, finora soluzione primaria al problema, l'eliminazione del coleottero attraverso una serie di trattamenti curativi. Il provvedimento definisce inoltre i compiti riservati ai servizi fitosanitari regionali, attraverso la predisposizione di singoli Piani di azione''.
Diversa, evidenzia il ministero, ''la situazione per quanto riguarda il cosiddetto 'cancro del kiwi': in questo caso infatti e' il nostro Paese il capofila di un'iniziativa di contrasto del fenomeno, che finora non era stato preso in considerazione dall'Europa. Il Mipaaf ha presentato di fronte al Comitato permanente fitosanitario il decreto che potrebbe ora essere la base di un'iniziativa a livello europeo.
L'iniziativa legislativa, in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevede l'esecuzione di una serie di controlli che si avvalgono della rete di monitoraggio gestita dai servizi fitosanitari regionali, comportamenti standardizzati nei casi in cui venga rilevata la presenza del batterio e le misure da mettere in atto, da parte degli agricoltori, dei responsabili dei servizi fitosanitari e dell'intera filiera vivaistica''.
La diffusione di questa fitopatologia, conclude il Mipaaf, ''e' seguita dal ministero e dalle autorita' competenti con estrema attenzione, date le pesanti ripercussioni, sia sotto il profilo economico che fitosanitario, che la mancanza di un provvedimento di questo tipo sta determinando. Gli interventi previsti saranno poi completati dal finanziamento di un programma di ricerca che vedra' il coinvolgimento del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) e di istituti di ricerca delle Regioni in cui la coltura e' piu' diffusa, con cui si tentera' di dare risposte sempre piu' puntuali agli operatori della filiera, per quanto riguarda la selezione di varieta' resistenti al batterio, le tecniche di lotta e di prevenzione da mettere in atto''
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