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ProgettoPunto EST Alessandrino
Recuperare una piazza dal degrado e l'abbandono
Punto EST Alessandrino

Piazza dell'Acquedotto Alessandrino, da poco ristrutturata e inaugurata durante la precedente amministrazione capitolina, oggi risulta essere abbandonata e lasciata nel degrado più totale.

I cittadini insieme ad una Coperativa Sociale hanno promosso un progetto di riutillo e di riqualificazione della Piazza partendo dalla manutenzione della piazza e del verde e la messa in funzione del chiosco ristoro, integrandolo con attività culturali.

Per questo è nato:

(Punto) EST

L’EST: Luoghi per un'Estetica e Semiotica del Territorio.

Contemporaneità, trasformazioni sociali e urbane, integrazione e problematiche dello sviluppo, memoria storica collettiva del territorio. 

Progetto d’integrazione sociale e riqualificazione urbana 

Presso:

PIAZZALE ACQUEDOTTO ALESSANDRINO

tra Via degli Olmi e Via Pietro Castelli - Quartiere ALESSANDRINO, Municipio VII     -    ROMA

“Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”

Buckminster Fuller

 

“Cancellare la memoria non è tipico solo dei regimi totalitari, è anche una tendenza del nostro tempo che tutto consuma freneticamente e tutto tende a dimenticare per poter continuare a consumare.

Riportare alla memoria è perciò un esercizio di libertà: per non essere sradicati, spersi dentro un destino insondabile e incomprensibile.

Non è un’operazione nostalgica.

Al contrario, questo recupero della memoria deve servire a capire chi e dove eravamo, chi e dove siamo, chi e dove vogliamo essere.

È la memoria che ci rende pronti e degni al futuro.”

Introduzione a cura della Provincia di Roma a “Non Tacere Don Roberto Sardelli e la Scuola 725”

Luogo:

Piazzale dell’Acquedotto Alessandrino, situato tra Via degli Olmi e Via Pietro Castelli - Roma

Rivolto a:

residenti e non del VII Municipio, alla periferia urbana, alla città di Roma, a tutti.

Finalità:

Il progetto di un (Punto)EST vuole essere un punto di ritrovo e coesione sociale del territorio.

In anni di grandi cambiamenti e dopo l'approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale è significativo promuovere un percorso di integrazione, di condivisione del quartiere e delle aree periferiche in generale, per la creazione di una cittadinanza attiva e responsabile nelle proprie scelte individuali e sociali, per un presente consapevole delle potenzialità e delle responsabilità sul proprio territorio.

Una buona vivibilità è data da una buona coscienza e dalla conoscenza del proprio quartiere, del proprio territorio,  attraverso un corretto rapporto di sviluppo urbano, prendendo come punti di riferimento: socialità, ambiente, storia.

Soltanto in questo modo si potrà avere un progresso armonico e armonioso del territorio considerato come quartiere unico e come insieme urbano nel suo complesso.

Il progetto si propone l'obiettivo di sviluppare politiche risolutive ai problemi quotidiani e per la riqualificazione del territorio; per la promozione di un senso civico verso il proprio territorio e la salvaguardia di luoghi d’incontro della memoria storica collettiva del nostro Municipio. Consapevoli che la memoria è un diritto inviolabile dei popoli, il progetto si propone altresì di essere di stimolo per la sperimentazione di lavori volti al recupero dell’immaginario collettivo nei riguardi dei propri luoghi e delle storie popolari in generale, in modo da elaborare e recuperare saperi e culture.

 

Motivazioni fondamentali che hanno portato all'elaborazione di questo progetto:

  1. Necessità di un luogo fisico di riferimento condiviso sulla realtà del quartiere, garantendo la pulizia e la manutenzione sistematica dei luoghi, in  contemporaneità con le sue trasformazioni urbanistiche e sociali, nonché punto di integrazione, promozione, consultazione della memoria storica collettiva del territorio grazie ai diversi lavori e attività che verranno via via intrapresi.
  2. Esigenza di un punto d’ascolto per avvicinare la popolazione in generale, i nuovi abitanti in particolare, per la creazione di uno spazio "comune", per favorire un'integrazione spontanea e solidale e come valore aggiunto alle potenzialità del territorio.
  3. Il bisogno, attraverso il riferimento a una realtà vicina, che ha stretti legami con quella generale, di stimolare un dibattito tra periferia e centro, tra cittadinanza e istituzioni, tra le nuove centralità ed emergenze sociali. Un continuo rimando tra vicino e lontano, particolare e generale, concreto e astratto per l'acquisizione di un giudizio critico fondato.
  4. La volontà di contribuire alla costruzione nel quartiere Alessandrino di un luogo della contemporaneità dei quartieri urbani periferici, e delle trasformazioni in atto.
  5. La determinazione a che questo progetto si realizzi coinvolgendo in una partecipazione attiva e responsabile le persone svantaggiate che vivono nelle adiacenze del Piazzale Acquedotto Alessandrino.

Obiettivi:

  • valorizzare il territorio come risorsa d’integrazione socio-lavorativa;
  • inserire la storia, il vissuto locale nei percorsi urbani generali come parte integrante;
  • promuovere un approccio contraddittorio riguardo le fonti ufficiali storiche e non solo: orali, iconografiche, scritte sia per quanto riguarda la loro selezione sia per quanto riguarda il riferimento a un quadro generale;
  • promuovere un approccio problematico alla contemporaneità: al concetto di complessità, alla critica dello sviluppo, verso nuove prospettive di progresso futuro;
  • sviluppare la visione di uno spazio comune condiviso dagli abitanti dove si recuperino e si ristrutturino le relazioni socio-culturali attraverso un diffuso senso di convivenza civica;
  • realizzare un punto fisico, uno “sportello” che si occupi di presenziare al mantenimento del Piazzale dell’Acquedotto e si faccia promotore con informazioni ed eventi di svariati temi, con particolare rilevanza su: ambiente, storia, socialità.
  • realizzare non soltanto un “chiosco”, ma un vero punto d’incontro e integrazione socio-culturale del territorio.

Metodologia:

  • sperimentare il metodo dell'incontro quotidiano, centrato sulla conoscenza del territorio attraverso diversi aspetti metodologici per un uso corretto delle fonti e delle attività da svolgere per la realizzazione di un punto di incontro-integrazione socio-culturale  nel quartiere.
  • approccio complesso che predilige l’”incontro in piazza” tra generazioni, vista la presenza “separata” tra fasce d’età in differenti fasce orarie, quale strumento fondamentale e fondante per futuri lavori sul recupero della memoria storica del quartiere, degli incontri dei dibattiti, ecc..
  • riconoscere e saper leggere i segni della memoria del territorio, il suo presente e le sue trasformazioni socio-cultural-psichologiche;
  • sviluppare capacità tecniche nell'elaborazione e realizzazione di eventi, lavori e contenuti-extra (video, dossier, prodotti multimediali per la comunicazione dei contenuti su media digitali, manifestazioni).

Realizzazione:

Il lavoro verterà sul presenziamento costante del punto informativo EST… con la messa in opera anche di un piccolo chiosco-ristoro in modo da rendere più vivibile la piazza e come ulteriore forma di autosostenimento economico.

In seguito si potrà rendere fruibile anche la consultazione di materiale inerente al territorio e all’”identità periferie urbane”, e la possibilità di dar vita a iniziative che coinvolgano i produttori locali (in special modo produttori agricoli locali), mostre ed eventi a carattere culturale.

Tempi:

Il progetto prenderà il via non appena si avranno le autorizzazioni necessarie.

La presentazione avverrà nell'ambito di un'iniziativa pubblica all'interno di un luogo istituzionale preposto e/o nella piazza stessa luogo d’aggregazione preposto per eccellenza a essere la vetrina del nuovo sportello/punto di incontro.

Articolazione del progetto:

Il lavoro sarà incentrato sui seguenti argomenti:

  • presentazione del progetto,
  • strutturazione del chiosco in punto-ristoro,
  • pulizia e manutenzione degli spazi verdi, punti acqua e strutture ludiche per bambini,
  • metodologia e indagine storica e del contesto del territorio,
  • selezione del lavoro raccolto attraverso i criteri esposti negli obiettivi e nelle finalità del progetto,
  • presentazione dei lavori al quartiere attraverso incontri e conferenze con la cittadinanza,
  • realizzazione post-produzione del materiale acquisito (con possibile distribuzione al quartiere o alle scuole),

 

Il calendario verrà concordato a seconda delle esigenze e disponibilità individuali e delle istituzioni coinvolte.

Note:

Il progetto (punto)EST si pone in un legame ideale con la Casa della Memoria di Roma, mirando a una sinergia costante in vista di una possibile collaborazione per ovvie finalità comuni.

Il progetto (punto)EST attraverso la semplice strutturazione del chiosco in un punto-ristoro avrebbe un valore aggiunto: punto di sosta di un più ampio percorso naturalistico e archeologico urbano e non soltanto un,  pur bellissimo ma trascurato,  Piazzale dell’Acquedotto.

Il Piazzale dell’Acquedotto grazie al progetto di (punto)EST sarebbe il punto ideale di incontro di una ritrovata vivibilità del territorio grazie alle finalità di voler essere un punto di ritrovo/riscoperta della memoria storica dei luoghi.

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